SCENDERE SULL'EVEREST

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Scendere sull’Everest” è metafora, paradosso… E’ la ricerca continua di un’emozione con lo stesso fine passionale… Salire in alto; ma questa volta coi piedi per terra, ma non solo.

Sarà: il rapporto tra “Uomo e Natura” la “solidarietà” gli aspetti che ci avvicinano più di ogni altra cosa a noi stessi alle nostre radici… Alla consapevolezza che siamo destinati a lasciare "tutto questo" nelle mani dei futuri custodi di questo pianeta, di questo “unico e solo patrimonio" veramente importante per l’umanità’. 

Maurizio Cheli, da sempre, le vette è abituato a vederle dall'alto… Molto in alto! E come disse lui, il desiderio di scalare l'Everest, nacque da uno scatto fotografico fatto in orbita nel lontano 1996 proprio a quel maestoso comprensorio di vette e mentre viaggiava alla velocità di 8 km al secondo a bordo dello Space Shuttle Columbia per la Missione STS-75..